Il diabete interessa oggi circa 246 milioni di persone in tutto il mondo e secondo le stime più autorevoli, entro il 2025, interesserà 380 milioni di persone. Ciò significa che quasi il 4% della popolazione mondiale, è affetta da diabete ed è noto molte persone non sanno di essere affetti da questa malattia né la conoscono.

Il diabete a lungo andare può causare gravi problemi di salute, quali:

  • Malattie cardiovascolari
  • Ictus
  • Malattie renali
  • Danni al sistema nervoso
  • Problemi digestivi
  • Malattie degli occhi
  • Malattie di denti e gengive
  • Importanti problemi ai piedi.

Esso si presenta in 2 diverse tipologie:

  • Il diabete di tipo 1, detto anche “diabete giovanile” o “diabete insulino-dipendente”: si verifica quando le cellule beta del pancreas smettono di produrre insulina. Le persone affette da diabete di tipo 1 possono essere curate soltanto con iniezioni di insulina da ripetere anche più volte al giorno.
  • Il diabete di tipo 2, detto anche “diabete florido” si verifica quando il pancreas non produce insulina in quantità sufficienti alle necessità dell’organismo o quando le cellule non sono in grado di utilizzare adeguatamente l’insulina disponibile. A lungo andare, la situazione si complica in quanto anche il pancreas può smettere di produrre insulina. Questo tipo di diabete è più frequente nei soggetti in sovrappeso, sia uomini che donne, coinvolgendo anche la sfera della vita sociale del malato, il diabete di fatto è una patologia che ha un enorme impatto, non solo fisico, ma anche emotivo e sociale. In questo articolo si forniranno indicazioni utili affinché l’intero sistema familiare e sociale dell’individuo impari a conoscere la malattia per migliorarne il controllo.

Pur essendo non curabile, il diabete può essere trattato in maniera tanto efficace da ridurne e persino prevenirne le sue complicanze: la terapia prevede sempre l’esercizio fisico e la dieta, infatti, scegliere i cibi corretti e mantenersi attivi con l’esercizio, possono risultare capaci di riportare la glicemia al range di riferimento: Quando ciò non risultasse sufficiente, il medico prescriverà dei farmaci anti-diabetici, iniettabili (con siringhe, penne precaricate o microinfusori) o a somministrazione orale a seconda delle condizioni dello specifico malato.

Alimentazione

L’alimentazione è un momento fondamentale della giornata della persona con diabete in quanto ciò che mangia ha un effetto diretto, più di ogni altra cosa, sul mantenimento del peso corporeo e dei livelli di glicemia nel sangue. Occorre perciò conoscere i principi della nutrizione e gli effetti del cibo sulla glicemia, perciò andiamo a vedere più in dettaglio.

Brevemente, possiamo affermare che consumare un alimento, è come fare il pieno di carburante all’organismo. Gran parte degli alimenti si trasformano in zucchero (o glucosio) prima di entrare nel flusso sanguigno. L’insulina aiuta il glucosio presente nel sangue ad entrare nelle cellule dell’organismo (dal cervello ai muscoli) che lo usano come fonte energetica. Nel diabete, però, il glucosio non entra nelle cellule dell’organismo e , di conseguenza, il corpo non riceve le sostanze nutritive di cui ha bisogno. Gli zuccheri in eccesso rimangono in circolo nel sangue e fanno aumentare il livello di glicemia che misuriamo con gli esami del sangue.

 

L’alimentazione può di fatto rappresentare una sfida quotidiana che può essere vinta con successo disegnando un piano alimentare nel quale definire cosa, quando e quanto mangiare e mantenere così un peso corporeo equilibrato: un modo per identificare gli alimenti corretti è quello di fare una lista di tutto quello che si è mangiato negli ultimi 3 giorni e rispondere alle seguenti domande:

 

  • Quali sono i miei cibi preferiti?
  • Quali sono i miei “cibi problematici”, cioè gli alimenti che non sono sani o che mangio troppo?
  • Qual è la dimensione delle mie porzioni?
  • Quante volte al giorno consumo alimenti?
  • Con quale frequenza mi capita di mangiare troppo?
  • C’è un momento del giorno in cui mi risulta più difficile seguire il mio piano alimentare?

 

Una verifica della correttezza del piano alimentare, viene eseguita tenendo traccia di ciò che si mangia, quando lo si mangia e in quale quantità, eseguire l’autocontrollo della glicemia, in modo da consentire al medico di capire in che modo il cibo influisca sui propri livelli glicemici. Mangiare a intervalli regolari offre all’organismo la possibilità di consumare il glucosio fra i pasti. In genere, si raccomanda di mangiare ogni 4-5 ore evitando di saltare i pasti con la conseguenza di mangiare troppo al pasto successivo, facendo aumentare il livello glicemico

Indice glicemico

Gli studi hanno dimostrato che quando si considera l’effetto dei carboidrati sui livelli glicemici, non bisogna considerare solo la quantità di carboidrati assunti, ma anche la loro origine. Alcuni alimenti provocano un rapido aumento della glicemia dopo il pasto, mentre altri provocano picchi più moderati e graduali.

La misura della velocità dell’aumento della glicemia provocato da un alimento è definito indice glicemico: quanto più elevato è l’indice glicemico, tanto più veloce è l’assorbimento del glucosio e tanto minore è la quantità che se ne può consumare. Al contrario, si possono consumare quantità più elevate di cibi con basso Indice glicemico senza sovraccaricare la glicemia.

Alcuni cibi con basso livello di Indice glicemico sono:

  • Pane integrale e cereali
  • Riso integrale
  • Fagioli essiccati e lenticchie
  • Avena
  • Prodotti caseari
  • Mele e arance

Le carni e i grassi hanno pochi carboidrati e non hanno classificazione GI.

Rimanere attivi con l’esercizio fisico

La ricerca ha mostrato che l’attività fisica può prevenire o ritardare l’insorgere del diabete di tipo 2 perché essa è in grado di stimolare la produzione di insulina e quindi può quindi essere usata come strumento per regolare i livelli di glicemia e ridurre il rischio delle complicanze del diabete.

Prima di iniziare qualsiasi tipo di attività fisica, è importante che il diabetico consulti il medico, definisca una dieta e capisca le proprie necessità individuali: mangiare 1 o 2 ore prima dell’attività fisica evita ad esempio di abbassare eccessivamente il livello di glicemia. Inoltre, potrebbe essere necessario mangiare un po’ di più per raggiungere il livello di zuccheri consumato dal tuo organismo durante l’attività fisica.

E’ importante portare uno snack sempre con sé quando si intenda praticare esercizio per un periodo di tempo prolungato.

Complicanze del diabete

L’iperglicemia può danneggiare molti organi, inclusi gli occhi, il cuore e le dita dei piedi, ma con un buon programma di prevenzione, si potrà diminuire o prevenire l’impatto delle complicanze del diabete.

Esaminiamo brevemente le complicanze più diffuse, con i rispettivi sintomi e trattamenti ed alcune raccomandazioni per ridurne il rischio.

Problemi ai piedi

Il diabete è associato spesso a varie malattie dei piedi e troppo spesso è necessario ricorrere all’amputazione: si calcola infatti che oltre il 60% delle amputazioni agli arti inferiori sono correlate alle complicanze del diabete e soltanto il 40% delle stesse sono dovute a traumi o incidenti.

L’elevata glicemia può danneggiare i vasi sanguigni che trasportano ossigeno e sostanze nutritive a gambe e piedi. Il danno vascolare a sua volta può provocare lesioni al sistema nervoso (neuropatia sensoria con perdita di sensibilità), portare alla formazioni di ulcere vascolari, deformazioni ai piedi che modificano la pressione d’appoggio e favoriscono la formazione di duroni, calli, vesciche, ulcere della cute sulle quali possono essere innescate gravi infezioni, con ferite di difficile guarigione.

piedi

Le indicazioni mediche scientifiche più recenti raccomandano una particolare attenzione alla cura dei piedi, prevedendo una visita dei piedi almeno una volta all’anno, o con maggiore frequenza, se si soffre di problemi ai piedi. Inoltre quotidianamente è importante , prestare attenzione a:

  • Osservare attentamente i piedi per individuare eventuali alterazioni del colore, ulcere, ragadi, ferite, lesioni, anche aiutandosi con uno specchietto per ispezionare la pianta del piede
  • evitare di sottoporre i piedi a bagni o spugnature calde, in quanto la perdita di sensibilità aumenta il rischio di ustione
  • indossare sempre scarpe comode, sempre con le calze, controllando sempre che la superficie interna sia liscia, priva di corpi contundenti o estranei
  • non camminare scalzi
  • asciugare sempre con cura tutte le pieghe tra le dita
  • tagliare e limare le unghie dei piedi con attenzione
  • massaggiare tutti i giorni i piedi con una buona crema idratante evitando di passarla tra le pieghe delle dita.

Malattie degli occhi

Le persone diabetiche corrono un rischio elevato di sviluppare diversi tipi di malattie degli occhi, fra cui la retinopatia, la cataratta e il glaucoma. Il rilevamento precoce è fondamentale per evitare o diminuirne il rischio di arrivare alla cecità.

Retinopatia: è la malattia oftalmica più diffusa nelle persone affette da diabete. E’ causata da una lesione dei vasi sanguigni della retina che, in alcuni casi, si gonfiano e producono fluido. Si sviluppa così la retinopatia non proliferativa o di background. Mentre queste aree guariscono, possono verificarsi altre ferite e possono svilupparsi vasi sanguigni anomali sulla superficie della retina che provocano problemi di vista o cecità. Questo disturbo è noto come retinopatia proliferativa ed ha conseguenze ancor più gravi.

Sfortunatamente, un certo livello di retinopatia è comune, specialmente nelle persone che soffrono di diabete da molti anni, ma un controllo adeguato della glicemia, rende questo disturbo meno impattante sulla vista.

Cataratta è la malattia in cui il cristallino risulta offuscato. Si tratta spesso di una complicanza precoce del diabete. Con un controllo della vista annuale si può individuare la cataratta prima che diventi grave e provvedere alla programmazione di un eventuale intervento di chirurgia mini-invasiva (facoemulsificazione) in regime di day hospital.

Glaucoma è una malattia in cui si riscontra una pressione aumentata nel fluido all’interno dell’occhio. Il nervo ottico può essere così compromesso e si può arrivare alla perdita della vista. Il glaucoma è più comune nei soggetti affetti da diabete di tipo 2. Si tratta di una patologia trattabile con medicinali.

Per ridurre il rischio delle malattie degli occhi, è importante:

  • Controllare la glicemia. controllare la glicemia nel sangue è un modo per rallentare l’insorgere o la progressione della retinopatia. Un controllo adeguato può anche ridurre il rischio di sviluppare cataratta.
  • Ridurre l’ipertensione. Una pressione del sangue elevata può aumentare il rischio di retinopatia.
  • Smettere di fumare. Il fumo aumenta il rischio di cataratta e di altre complicanze del diabete.
  • Sottoporsi a una visita oculistica annuale. Le persone affette da malattie degli occhi spesso non avvertono sintomi o dolore fino a uno stato avanzato della malattia. Solo una visita specialistica (con esamine dei vasi sanguigni in fondo all’occhio) può rilevare la retinopatia prima che raggiunga un livello preoccupante. Quanto prima viene diagnosticata la retinopatia, maggiori sono le possibilità di prevenire gravi danni agli occhi.

Ipertensione arteriosa

I soggetti diabetici con ipertensione corrono un rischio maggiore di soffrire di malattie cardiovascolari rispetto ai soggetti solo ipertesi. Gli studi indicano inoltre un rischio aumentato di sviluppare malattie renali, malattie degli occhi e ictus, in cui l’ipertensione è una causa determinante.

L’ipertensione si verifica quando la forza con cui il sangue circola nei vasi sanguigni è troppo elevata. Il cuore è costretto a lavorare di più per pompare il sangue nell’organismo e questo può causare gravi problemi di salute.Molti sono i fattori che contribuiscono al manifestarsi di ipertensione arteriosa:

  • Eredità
  • Razza
  • Età
  • Stile di vita sedentario
  • Abuso di alcolici
  • Sensibilità al sodio
  • Eccesso di peso
  • Stress

Malattie cardiovascolari

 

L’ipertensione non è caratterizzata da sintomi o segnali d’allarme. L’unico modo per individuarla è controllare la pressione sanguigna regolarmente, a casa o in farmacia, ed eventualmente affidarsi al medico per riportarla a valori adeguati. Le malattie cardiovascolari rappresentano circa il 75% di tutti i decessi dei soggetti diabetici. Il diabete aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e ictus. in quanto l’iperglicemia può danneggiare i vasi sanguigni specie se associata a:

  • Livello elevato di grassi nel sangue, come colesterolo e trigliceridi
  • Ipertensione
  • Sedentarietà
  • Eccesso di peso
  • Stress
  • Consumo eccessivo di alcolici
  • Fumo

 

I sintomi che possono aiutare ad individuare le malattie cardiovascolari sono:

  • Sensazione di dolore o fastidio al petto
  • Vertigini
  • Indolenzimento di mandibola, schiena, braccio, collo o stomaco
  • Lentezza nella cicatrizzazione di tagli e ferite
  • Torpore o debolezza di un lato del corpo
  • Dolore alle gambe, che si allevia con il riposo
  • Respiro affaticato
  • Sudorazione eccessiva o mal di testa leggero

Per prendersi cura del proprio cuore, al diabetico è consigliabile eseguire una visita di controllo 2-4 volte all’anno per verificare l’insorgenza di eventuali disturbi correlati, oltre a:

  • Mantenere il livello glicemico nel range di riferimento indicato dal medico
  • Mantenere la pressione del sangue entro i livelli raccomandati
  • Controllare colesterolo e trigliceridi seguendo una corretta alimentazione
  • Non fumare
  • Fare esercizio fisico tutti i giorni
  • Perdere peso, se si è in sovrappeso
  • Limitare il consumo di alcolici
  • Rispettare il piano di trattamento farmacologico impostato dal medico.

 

Malattie renali

I reni, attraverso i loro milioni di vasi sanguigni, filtrano il sangue ed eliminano le sostanze di rifiuto attraverso le urine. Il diabete può danneggiare i vasi sanguigni renali nel 30% delle persone affette da diabete di tipo 1 e nel 10–40% di quelle affette da diabete di tipo 2, portando ad insufficienza renale. L’ereditarietà, il fumo, i livelli di glicemia fuori range, o l’ipertensione, rappresentano un fattore di rischio aumentato per le malattie renali.

Per prevenire la nefropatia, oltre a smettere di fumare, può essere utile ridurre la quantità di proteine nelle urine anche attraverso una dieta ipoproteica con prodotti dietetici specifici.

Come possiamo rilevare la nefropatia diabetica? I disturbi renali non sono caratterizzati da sintomi, e solo il medico è in grado di individuarli se ci si sottopone a un controllo delle urine per individuare la presenza di albumina. Questo esame può individuare la nefropatia in fase precoce, e con vari trattamenti è possibile rallentare o prevenire la progressione della malattia. Per tale motivo, chi soffre di diabete in età compresa fra i 12 e i 70 anni, deve sottoporsi a un esame delle proteine nelle urine e della funzionalità renale almeno una volta all’anno. Questo tipo di controllo può essere eseguito anche con tecniche rapide in farmacia (risultato immediato).

 

Diabete e salute sessuale

Il diabete può portare a problemi sessuali sia a uomini e a donne.

Disturbi nell’uomo:

I danni che l’iperglicemia provoca al sistema nervoso e alle arterie, modificano il sul flusso sanguigno necessario all’erezione provocando quel disturbo noto come disfunzione erettile o impotenza il cui trattamento prevede l’impiego di alcuni medicinali. Altri fattori che aumentano i casi di impotenza sono:

    • Colesterolo elevato
    • Ipertensione
    • Fumo
    • Consumo eccessivo di alcoliciIn situazioni, è opportuno rivolgersi al proprio medico per individuare il trattamento più adatto al singolo caso.

Inoltre, alcuni farmaci, tra cui quelli per l’ipertensione, gli antidepressivi e i farmaci contro le ulcere nello stomaco, oltre allo stress, possono avere effetti collaterali che contribuiscono alle disfunzioni sessuali.

Disturbi nelle donne

Le disfunzioni sessuali causate dal diabete colpiscono anche le donne. L’iperglicemia, causa di lesioni del sistema nervoso, depressione e infezioni da Candida, molto comuni nelle donne che soffrono di diabete, può contribuire a problemi sessuali quali:

  • Apatia sessuale
  • Secchezza vaginale
  • Fastidio durante il rapporto
  • Difficoltà a raggiungere l’orgasmo

Una soluzione di facile applicazione può essere l’impiego di un lubrificante vaginale o prodotti in grado di stimolare il trofismo della mucosa vaginale. In ogni caso il medico o il farmacista potrà aiutarti ad individuare la soluzione migliore.

Malattie del sistema nervoso

I sintomi dei disturbi nervosi dipendono dal tipo di neuropatia e della cellule nervose colpite. Fra i sintomi più comuni si riconoscono:

L’iperglicemia può danneggiare la struttura che garantisce l’isolamento delle fibre nervose e, di conseguenza, il sistema nervoso potrebbe inviare segnali non corretti al corpo. Questo disturbo è chiamato neuropatia e colpisce in genere mani e piedi nel 60–70% circa delle persone con diabete, specie se colpiti anche da ipertensione, colesterolo elevato e sovrappeso.

Sintomi della neuropatia

  • Torpore, formicolio o dolore a piedi e dita dei piedi, gambe, mani, braccia o dita della mano
  • Insensibilità al tatto
  • Problemi di digestione, nausea o vomito
  • Sensazione di pienezza appena si inizia a mangiare
  • Diarrea o costipazione
  • Senso di vertigini o svenimento quando ci si alza o ci si siede
  • Sudorazione abbondante durante la notte o i pasti
  • Problemi ad urinare
  • Disturbi sessuali, come disfunzione erettile negli uomini e secchezza vaginale nelle donne
  • Perdita di equilibrio o di coordinamento degli arti

Per questo motivo è importante controllare la sensibilità dei piedi nelle visite mediche, ma anche il tratto digerente, la vescica e gli organi sessuali.

Trattamento dei disturbi nervosi diabetici: la cura della neuropatia diabetica inizierà molto probabilmente con un controllo serrato dei livelli di glicemia nel sangue, una dieta equilibrata, esercizio fisico e farmaci. Se avverti i sintomi appena riferiti, rivolgiti al tuo medico.

Cura di denti e gengive

I soggetti diabetici sono due volte esposti al rischio di sviluppare disturbi delle gengive rispetto ai soggetti non diabetici. Infatti, circa un terzo delle persone con diabete manifesta gravi disturbi parodontali. Con visite dentistiche regolari e una cura indicata, è possibile ridurre i disturbi.

Tra i problemi più frequenti nei diabetici, troviamo:

Stomatomicosi (candidosi della bocca) è un’infezione micotica della bocca che provoca punti bianchi o rossi sulla lingua. Può causare dolore o bruciore alla bocca e comportare un aumento di zuccheri nella saliva. Il dentista o il medico prescriveranno un farmaco antimicotico per il trattamento di questo disturbo.

Arsura della bocca (xerostomia) può essere fastidiosa e condurre a infezioni o carie. Il dentista può raccomandare saliva artificiale, o trattamenti a base di fluoro per prevenire le carie.

Per prevenzione le malattie delle gengive, si suggerisce di osservare le seguenti precauzioni:

  • Informare il dentista che si soffre di diabete
  • Lavare i denti due volte al giorno con un dentifricio al fluoro
  • Passare il filo interdentale ogni giorno
  • Sottoporsi a visita dentistica almeno una volta all’anno e nel caso di:
    • Gengive che sanguinano facilmente
    • Gengive arrossate, gonfie o che si spaccano facilmente
    • Gengive che si staccano dai denti
    • Alito cattivo persistente o cattivo gusto in bocca
    • Denti che tendono a spostarsi o alterazioni della masticazione
    • Denti traballanti.

Autocontrollo

Controllare regolarmente la glicemia anche mediante l’autocontrollo domiciliare permette di valutare l’efficacia della dieta, dell’attività fisica e dei farmaci. Per eseguire il test dell’autocontrollo, sono necessari un misuratore della glicemia, una striscia reattiva e un pungidito. Gli individui in terapia insulinica conoscono molto bene la tecnica di autocontrollo, ma vale la pena di descrivere la procedura per incoraggiare anche i soggetti che non conoscono il proprio livello di glicemia ad eseguire un semplice esame preventivo che può essere accessibile in farmacia.

Per l’esecuzione del controllo, procedere in questo modo:1

      • Lavare e asciugare le mani con cura usando acqua tiepida per stimolare la circolazione sanguigna nelle dita.
      • Pungere il polpastrello lateralmente usando lo strumento pungidito per ottenere una goccia di sangue.
      • Applicare la goccia alla striscia reattiva.
      • Attendere alcuni secondi per ottenere i risultati.
      • Eliminare la lancetta pungidito e la striscia reattiva. 

Recentemente è risultato disponibile anche il test rapido dell’emoglobina glicata (HbA1c) con il quale possiamo controllare le medie della glicemia negli ultimi 2- 3 mesi. Anche questo test è eseguibile in farmacia ottenendo il risultato in appena 10 minuti

Come curare gli altri

Cura dei bambini

Inizialmente i bambini vivono il momento del test della glicemia o l’iniezione di insulina come momento fastidioso, ma lo dimenticano rapidamente. Raccogliere maggiori informazioni ed aggregarsi ad Associazioni di pazienti, conoscere altre famiglie che ogni giorno affrontano lo stesso problema aiuteranno ad affrontare meglio la malattia del bambino.

Suggerimenti per prenderti cura di tuo figlio

      • E’ consigliabile comunque affrontare l’argomento con il bimbo relativamente presto, concentrandosi sui fatti, cioè sui risultati dei test e sulle iniezioni, perché i bambini sono molto sensibili a come si dicono le cose, da cui può trapelare molto più delle semplici parole.
      • Il diabete non deve condizionare la qualità di vita del bambino. Genitori, nonni, insegnanti, sono chiamati a giocare un ruolo chiave nella gestione del diabete.
      • Ascoltare attentamente cosa dice. C’è qualcosa che fa fatica a capire?
      • Scegliere le parole con attenzione. Non definire le misurazioni della glicemia “buone” o “cattive”, ma parla sempre semplicemente di livello “alto”, “basso” e “normale”.
      • Fare i complimenti al bimbo per il coraggio che dimostra al momento dell’iniezione.
      • Fare il test della glicemia in un ambiente amorevole e affettuoso. Una carezza dopo la puntura può significare molto per il bimbo.
      • Rendere il bimbo partecipe, lasciandogli scegliere il dito della puntura o facendogli massaggiare il polpastrello dopo il prelievo.
      • Ricordare di cambiare il sito dell’iniezione regolarmente.
      • Preparare tutto l’occorrente per il test e renderlo un processo calmo ma veloce. Meno preoccupazione si trasmetterà al bimbo, meno si preoccuperà.
      • Rivolgersi al medico per definire un piano alimentare, di test e farmaci fatto su misura per il bambino.

 

Curare gli adolescenti

L’adolescenza è un’età difficile ed aggiungere la pressione del diabete e dell’autocontrollo nella vita di un adolescente non è certo piacevole. Si tratta di una fase importante per tutta la famiglia perché i figli adolescenti vogliono essere indipendenti, prepararsi all’università e alla vita da adulti ma hanno ancora bisogno di una guida e di un supporto .Anche se è il diabete può essere trattato, questa malattia ha delle complicanze immediate e a lungo termine potenzialmente gravi. È importante che il ragazzo capisca che curarsi non significa dover vivere con limiti rigorosi senza alcun lato positivo, ma che rappresenta ciò che farà la differenza quando raggiungerà un età avanzata.

È importante capire che questa condizione può colpire chiunque e in qualsiasi età. Il diabete implica maggiori responsabilità per genitori e figlio, ma non significa che la qualità di vita del ragazzo ne debba risentire. Al contrario, l’autodisciplina richiesta può trasformarsi in un punto di forza.

Suggerimenti per la cura degli adolescenti

  • Scegliere le parole con attenzione. Non definire le misurazioni della glicemia “buone” o “cattive”, ma parla sempre semplicemente di livello “alto”, “basso” e “normale”.
  • Quando la glicemia è alta, la punizione non è la soluzione adeguata e può portare il ragazzo a mentire in futuro. Se l’iperglicemia è dovuta a un eccesso di cibo, bisogna cercare un modo per evitare che il problema si ripeta.
  • Non parlare solo di diabete. Ricordarsi di chiedere, “Come è andata a scuola oggi?” oppure “Come è andato lo sport?”, e non solo “Come è andato il test della glicemia?”
  • Non lasciare che il ragazzo utilizzi diabete come alibi per fare ciò che vuole, anzi far capire al ragazzo che può essere anche utilizzata per non lasciargli fare ciò che vuole.
  • Affrontare l’argomento delle complicanze a lungo termine, ma senza utilizzarle come ricatto. L’effetto potrebbe essere contrario, e portare il ragazzo a pensare che non vale la pena curare la sua malattia.
  • Lasciare che il ragazzo parli da solo con il medico, in modo da poter esprimere più liberamente i suoi pensieri e ricevere istruzioni direttamente da un professionista.

Curare gli adulti

Assumersi la responsabilità di curare un proprio familiare, coniuge o amico è una decisione generosa, cui sempre più persone si trovano a far fronte ogni anno.

Ricordare che per una persona che invecchia è difficile accettare il fatto di aver bisogno di aiuto. Nessuno ama l’idea di perdere la propria autosufficienza. Ricorda di rivolgerti sempre alla persona con diabete da adulto maturo, coinvolgendola il più possibile nelle decisioni di autocura. Più avrà fiducia in sé stesso, più ti risparmierà energia.

Suggerimenti per la cura degli adulti

  • Per alcune persone è difficile accettare di non essere più totalmente autosufficienti. Seguire il malato per capire fino a che punto è ancora autonomo. Usare l’immaginazione per far sì che la persona di cui ti prendi cura non pensi di essere totalmente dipendente da te.
  • Parlare con il malato anche quando sembra che non ci sia granché da dire, commentare cosa si vede alla finestra o parlare delle notizie del giorno. Parlare aiuta la persona a mantenersi attenta e socialmente partecipe.
  • Creare delle protezioni anti-caduta in casa. Cadere ha un effetto emotivo devastante sul malato, che si sentirà indifeso e impaurito. Ricordare al malato di fare i controlli di routine di vista e udito e liberare i passaggi da qualsiasi ostacolo.
  • Collocare un tappetino anti-scivolo nella doccia o persino una sedia per evitare incidenti in bagno. Controllare che tutti i porta-asciugamani siano fissati saldamente, e considerare di installare un sedile del water rialzato se non riesce ad alzarsi dalla sedia.
  • Incoraggiare il malato a partecipare a frequentare i gruppo locali, ad esempio, e a seguire le cose che lo interessano. Attività fisica, come passeggiare o fare giardinaggio, sono un ottimo modo per mantenere sano il corpo e la mente.
  • Dedicare del tempo a sé stessi. I propri interessi e obiettivi sono importanti. Aiutare gli altri non significa mettere da parte la propria vita.
  • Pensare a sé stessi: se non si riesce a dormire, sentirsi depressi, irritabili o trascurare le proprie responsabilità, allora il rapporto di assistenza con il malato non sta funzionando al 100%. Non sentirsi in colpa per questo, ma piuttosto cercare di cambiare ciò che non va o considerare una soluzione alternativa.

 

dott.ssa Francesca Di Fonso